lunedì 13 agosto 2018

LA RISONANZA DI "TESTA" secondo Lauri-Volpi

Lauri Volpi ad Ariccia, mentre esegue il duetto da I pescatori di perle con il baritono Guido Guarnera - 24 luglio 1965

 
La risonanza di "testa" non è soltanto un mezzo tecnico di liberazione, emancipazione del suono, trattenuto dal subalterno serrame corporeo; ma è luminosità di pensiero per acquisita collaborazione degli "armonici".
Queste verità lapalissiane suonano ostiche all'orecchio e alla mentalità materialista del mondo moderno, fattosi schiavo del più deteriore positivismo. Si vogliono suoni grossi, grassi, rumorosi, non dissimili da certi richiami fisiologici.
Si ripudiano i suoni sinceri, le voci schive di trucchi e di volgarità; l'arte schietta idonea ad esprimere le intuizioni della spinta e le emozioni del cuore in perfetta armonia.
Di questi concetti sono piene le mie modeste opere di cui i critici musicali dei giornali e della Radio-TV si giovano volentieri, e che gli studenti e i maestri di canto ignorano non meno volentieri.

(da: Incontri e scontri di Giacomo Lauri Volpi - "Cantare col cuore oppure con lo stomaco?" - Momento-Sera, 4 giugno 1965 e Musica e Dischi "Si canta col cuore o con lo stomaco?" - giugno 1965)
 
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Ecco un esempio concreto dell'incredibile e sempre vivo canto laurivolpiano tratto da quella serata estiva del '65 ad Ariccia, che "parla da solo" !!! 


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